- Caratterizzazione genetica delle cultivar e messa a punto del modello di tracciabilità;
- Introduzione di modelli di cerealicoltura di precisione e diffusione di tecniche innovative (semina verticall tillage su semisodo);
- Introduzione dell’agricoltura di precisione e tecniche conservative della fertilità dei suoli con colture di copertura mediante meccanizzazione innovativa;
- Monitoraggio delle performance e delle condizioni sanitarie delle produzioni (Fitopatie);
- Introduzione delle più idonee tecniche di stoccaggio e molitura della materia prima atte a ridurre le contaminazioni micotiche;
- Valutazione molecolare delle cariossidi, delle farine e semole;
- Divulgazione.
Attività

Contesto
La provincia di Benevento conta circa 60.000 Ha a seminativo di cui circa 36.000 (dati Istat 2010) coltivati a frumento e Mais da granella. Tra i territori maggiormente vocati della provincia si citano il Fortore Beneventano, l’Alto Tammaro e parte del Titerno.
La crescente domanda di prodotti tradizionali e salubri e la necessità di preservare la diversità genetica sono tra le principali ragioni della rinnovata attenzione verso le specie e varietà storiche di cereali. Negli ultimi anni, infatti, è cresciuto l’interesse per le farine e semole di frumento e mais che hanno rappresentato nei secoli scorsi le principali fonti di alimentazione umana ed animale. Le varietà di frumento e mais da noi considerate favoriscono l’adozione di modelli colturali a basso o nullo impatto da cui scaturisce il miglioramento delle condizioni ambientali e la maggiore salubrità e sicurezza alimentare delle produzioni.
Ciò conferma l’importanza della salvaguardia del loro patrimonio genetico, in controtendenza con l’agricoltura contemporanea e l’avvento di cerali geneticamente migliorati e/o modificati; manipolazioni che hanno determinato una imponente erosione genetica, la riduzione della qualità nutraceutica dei prodotti, la diffusione di processi produttivi ad elevato impatto ambientale e la caduta dei prezzi delle granaglie.
In base a tali considerazioni, si ritiene opportuno e necessario reintrodurre genotipi che rappresentano la storia e la specificità cerealicola dell’areale produttivo sannita, anche allo scopo di indirizzare il settore verso produzioni da un lato più rispondenti alle esigenze del consumatore dall’altro consentono uscire dalle maglie di un mercato non più remunerativo ed insostenibile per gli imprenditori agricoli.
